Un po’ di storia
Casa la Madonnina è immersa nella magia di rilassanti parchi ricchi di storia e vegetazione, di armoniose Ville che durante il XVI e XVII secolo le famiglie patrizie veneziane fecero costruire per abitare nel periodo di villeggiatura, lungo le sponde del fiume Brenta che sfocia nella Laguna di Venezia.
La Casa fu costruita agli inizi del 1900 dalla famiglia Colussi. Le sorelle Anna ed Emilia Colussi, domiciliate a Venezia, erano consacrate alla Madonna e d’estate vi si recavano in villeggiatura.
Quando ormai anziane, decisero di fare testamento, decisero di donare la loro casa a chi l’avrebbe trasformata in un centro di spiritualità.
Donata nel 1983 all’OIC, la casa è stata acquistata nel 2009 dalla Diocesi di Padova per continuare l’opera per la quale le sorelle l’avevano destinata.
OGGI …
Per quanto riguarda la gestione la casa, che è di proprietà della fondazione Opera Nostra Signora di Lourdes, della Diocesi di Padova.
Essa continua ad assolvere il desiderio espresso dalle donatrici ad essere un luogo a sostegno dell’attività di formazione e spiritualità a servizio dei sacerdoti, delle parrocchie, degli operatori pastorali e di quanti desiderano riscoprire la tranquillità, la pace in un ambiente immerso nella natura.
Ma c’è un sogno di Casa Madonnina: fare, anche, dell’ospitalità un atto di amore.
La Casa promuove l’Amicizia spirituale attraverso un’ospitalità fraterna e familiare nei confronti delle persone che qui vengono per cercare Dio o un nuovo rapporto con Lui, mettendo ordine alla propria vita, desiderando radicarsi sempre più nel Suo Amore e nella Sua Volontà, ricercata nelle pieghe della quotidianità a volte con impegno, altre volte con gioia altre ancora con fatica.
Ma ospitalità fraterna e familiare anche verso il Wanderer, quell’eroe Romantico che rappresenta in ogni tempo l’uomo in cammino con bastone e mantello in cerca di se stesso, ed esiste e vive immerso, congiunto alla vita e al creato. Un creato che può essere il campo in cui si esprimono e si realizzano i disegni del Divino, con una vitalità essenziale, profonda, in cui anche il tuono, la folgore, devono essere ammirati e capiti perché capire ed ammirare la folgore sarà capire ed ammirare Dio.