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Può un viaggio trasformarsi in pellegrinaggio ?

La domanda si risolve in base all’atteggiamento interiore: si può viaggiare come “curiosi” oppure come “ricercatori”; come collezionisti di siti, di paesi e di esperienze, oppure come itineranti nella ricerca di segni, di esperienze, di presenze. Il carattere “religioso” non è dato, almeno in maniera prioritaria, né dalla visita di luoghi sacri, santuari e chiese né dalle preghiere e dalle celebrazioni (che pure sono qualificanti); non è dato neppure dal fatto che l’esperienza viene proposta dalla parrocchia o dalla diocesi. E’ dato, in primo luogo, dall’atteggiamento di ricerca, di ascolto del Dio della creazione e della storia di salvezza; dall’ascolto degli uomini, della storia e della cultura di un popolo, della presenza di comunità cristiane in un territorio. La Bibbia è piena di “storie” umane, personali e collettive, di vicende che diventano vera e propria “parola di Dio”.

Anche un viaggio può diventare una straordinaria occasione di Evangelizzazione.

QUANDO C’È UNA META ANCHE IL DESERTO DIVENTA STRADA …”

Dalla Difesa del Popolo del 14.05.2024: https://tinyurl.com/yc8unbts